giovedì 5 marzo 2009


L'ANTIFASCISMO: LA SPAZZATURA IDEOLOGICA DI UN SISTEMA FALLITO
di Enrico Galoppini.
L'antifascismo come alienazione da se stessi e suicidio di una Nazione.
"La Rivoluzione francese: 1789 - La Rivoluzione italiana: 2009".
Questo il roboante titolo di un e-mail recapitatami oggi da un fantomatico indirizzo di posta elettronica intestato come "Nuova Italia". Sotto, in serie, foto di Celentano, Grillo, Di Pietro, Benettazzo, Santoro, Biagi, Travaglio e Luttazzi. Al termine della serie, il celebre ritratto del "Che".
Il messaggio conteneva un elenco di collegamenti ad alcuni video scaricabili da YouTube. Tra questi ("Beppe Grillo for President", ad esempio), mi ha colpito quello intitolato: "Celentano sputtana i nuovi fascisti". Mosso da curiosità, ed avendo in questo sito già svolto delle "messe a punto" sull'antifascismo e cosa rappresenta oggi, mi son detto che valeva la pena d'andare a vedere
quali "fascisti" avesse "sputtanato" il "Molleggiato". Si tratta d'una partecipazione ad una trasmissione di Fabio Fazio, nota per essere il "salottino buono" della "sinistra al caviale", durante la quale Celentano parlava di "polveri sottili" e della responsabilità dei Comuni nell'inquinamento dell'aria che tutti noi respiriamo. Ma di "nuovi fascisti", neanche l'ombra, o meglio, la polvere... A meno che per l'anonimo 'nuovo italiano' i Comuni siano in toto "fascisti"...
Il suo messaggio si conclude con uno slogan: "Se non vogliamo morire o far morire i nostri figli (di cancro, di fame, di tristezza), dobbiamo fare qualcosa di pratico"!
È vero, la natura - il creato c'implora pietà. E le preoccupazioni per un ambiente che - specie nelle città - diventa sempre più simile ad una camera a gas, sono senz'altro condivisibili. Si è, in effetti, tiranneggiati da criminali senza scrupoli che per il loro tornaconto hanno abituato masse inconsapevoli di persone a comportamenti demenziali e suicidi quale, ad esempio,
l'abuso dell'automobile.
Ma è sensato affermare che gli inquinatori e coloro che nei Comuni ne avallano l'operato sono "fascisti"?
Di quale "nuovo fascismo" sta scrivendo questo egregio ed anonimo signore?
Siamo d'accordissimo che questa Italia è da rivoltare come un calzino, ma evitiamo gli equivoci più controproducenti ed autolesionisti, anche per chi inalbera l'icona del "Che" (tanto più che si riferisce all'Italia, "nuova", ma all'Italia, non al "mondo intero" tipico di certo antifascismo alienato).
Il consiglio che ho scritto al "nuovo italiano" è stato di andare a vedere uno spezzone di un filmato del 1939, tratto da un cinegiornale LUCE (
http://www.cpeurasia.org/?vid=66258) nel quale - incredibile ma vero - vengono spiegati la raccolta differenziata e il riciclaggio dei rifiuti... Nel 1939 a Milano!
Come si sa, a guerra "vinta", sono calati l'oblio e il vituperio su vent'anni della nostra storia, così hanno potuto raccontarci che "Cristo era morto dal sonno", mentre l'Italia era un Paese all'avanguardia in tutti quei settori che in decenni di liberaldemocrazia, appoggiata da "comunisti" e "neofascisti" (atlantici di servizio), sono finiti - com'era stato programmato dall'inizio - finalmente allo scatafascio.
Si noti che questo filmato del LUCE è tratto da "Report", e ci si ricordi che al sig. Celentano, come ad altri, un lauto posto da "anticonformista" (s'informi sul suo cachet per una comparsata in tv) questa liberaldemocrazia "antifascista e nata dalla Resistenza" (e controllata dallo Zio Sam) non gliel'ha mai negato.
E allora, prima di prendersela con "fascismi" immaginari, ci s'informi prima su cos'è stato per gli italiani il Fascismo vero, nel bene e nel male, e sulle sue realizzazioni (confrontate col prima e col dopo), senza accodarsi al coro belante dell'antifascismo del regime e degli "anticonformisti", l'uno complementare rispetto all'altro.
Una "Nuova Italia" può essere solo un' Italia in cui l'antifascismo è un pallido ricordo. Ricordo di un' Italia governata da veri e propri traditori, che in nome dell'antifascismo hanno giustificato ogni porcheria ai danni di tutti gli italiani, prima tra tutte aver svenduto la Nazione ai "liberatori" per poi sfruttarla e stuprarla per il proprio sadico godimento.
Perché si accalorino tanto ad inculcarci dosi sempre più massicce di "antifascismo" è presto detto.
Per avere la radice quadrata di quello che già, da soli, ci eravamo conquistati grazie al "genio italiano", ci hanno propinato la minestra riscaldata della liberaldemocrazia, che ciclicamente dimostra (lo vediamo oggi) di non funzionare perché basata su assiomi campati per aria. Oggi, in Italia, non funziona più nulla, neppure la "raccolta differenziata", presentataci come una "scoperta" e al centro di regolari inchieste per gestione truffaldina in questo o quel Comune (che per non dare più il modesto ma sicuro lavoro di netturbino, ha progressivamente reso il servizio sempre più caro affidandolo a "cooperative" gestite da "amici degli amici", mentre le tasse continuano a salire e non si capisce chi guadagni con la "differenziata"). Un capolavoro!
Continuare a credere al mito dell'antifascismo significa una sola cosa: essere anti-italiani, remare contro noi stessi per asfissiarci da soli nelle "polveri sottili" del delirio ideologico e della conseguente guerra civile permanente di tutti contro tutti.

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