giovedì 20 ottobre 2011

Solofra, Clemente: "Da Guarino e Vignola poche idee sul SII"

SOLOFRA - Il consigliere comunale del Partito Democratico Enzo Clemente bacchetta amministrazione comunale ed il suo collega di partito Michele Vignola: "Assistiamo in questi giorni ad un dibattito, sterile e personalizzato, intorno all’importante problema della gestione, sul nostro territorio, del Servizio Idrico Integrato. Protagonisti sono diventati soggetti incapaci di documentarsi e imbevuti di astio e pregiudizi che si fronteggiano solo per contrastarsi e primeggiare, senza avere la minima volontà di affrontare e arrivare alla risoluzione del problema. L’Amministrazione Comunale di Solofra e il consigliere Michele Vignola ancora non hanno capito di cosa parlano e se non mettono freno alle loro intemperanze rischiano di provocare entrambi danni irreparabili alla città. Si ritiene che la città, con le sue rappresentanze, associazioni imprenditoriali, comitati, sindacati di categorie e comuni cittadini, debba farsi carico del delicato problema che investe non solo la gestione dell’acqua pubblica ma l’intera economia conciaria con la gestione dell’impianto di depurazione. Nel settore delle risorse idriche e nella gestione dell’impianto di depurazione a Solofra nel corso dell’ultimo anno abbiamo assistito solo a battaglie ipocrite e a tanta disinformazione. A Solofra il fallimento della gestione dell’impianto di depurazione da parte degli imprenditori conciari, tanto predicato strumentalmente dal consigliere Michele Vignola e cavalcato dal vice-sindaco De Vita, ruota intorno ad una fondamentale premessa: l’impraticabilità del modello della gestione privatizzata, tramontata con il referendum del giugno scorso e negata dalla vigente legislazione italiana. Ecco allora che occorrerebbe immaginare l’approdo ad un modello di gestione pubblica, o mista pubblica – privata con capitale pubblico maggioritario, originale, capace di mediare tra interessi territoriali, sociali ed ambientali ed istanze di economicità, evitando il rischio che le ragioni della socialità possano essere invocate per coprire burocratismi, clientele e sprechi. All’assessore Romano che è intervenuto con una dichiarazione lapidaria sul quotidiano Il Mattino di ieri va ribadito che la svolta per la gestione del Servizio idrico Integrato nel nostro territorio e la gestione dell’impianto di depurazione Solofra – Mercato San Severino è rappresentata dalla soluzione immaginata al tavolo istituzionale dell’ATO 1 Calore Irpino, attraverso l’autorevole parere formulato dal professore Giuseppe Caia, ordinario di diritto amministrativo all’Università di Bologna. L’assessore Romano immagina l’unicità della gestione del depuratore Solofra – Mercato San Severino in capo alla Gori spa braccio operativo dell’ATO 3. In realtà facendo riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale n.307 del 20 novembre 2009 va presa in considerazione per l’impianto di depurazione della città conciaria l’unitarietà e non più la semplice unicità della gestione e conseguentemente va stabilito che la gestione (comunque non separata) dell’impianto di depurazione Solofra – Mercato San Severino potrà essere affidato a più soggetti coordinati e collegati tra loro che si possono immaginare nel Codiso spa a Solofra e la Gori spa a Mercato San Severino. Per quanto detto le due Autorità di Ambito, Ato 1 e Ato 3, ben possono decidere di organizzare le gestioni attraverso i due soggetti imprenditoriali che siano coordinati e collegati senza necessariamente doversi aggregare tra di loro, alla sola condizione che sotto il coordinamento delle Autorità d’Ambito, instaurino forme di collegamento come quella dell’Associazione Temporanee d’Impresa o consimili tipologie di contratti a valenza associativa. Perché ciò sia possibile è opportuno superare gli antichi scontri anche in considerazione che sul territorio dell’ATO 1 il servizio Idrico Integrato può essere concesso alle società preesistenti nel rispetto della legge costruendo anche in questo caso un collegamento coordinato ed unitario tra gli attuali gestori tra cui l’Irno Service spa. I referendum e la scadenza degli ATO al 31/12/2011 spingono verso un’intesa di tutti i soggetti protagonisti. E’ naturale che a questo punto le società del settore (Codiso spa, Irno Service spa) hanno la necessità di adeguarsi ai requisiti previsti dalla legge, abbandonando mentalità e pesi del passato. Per raggiungere gli obiettivi della gestione pubblica è necessaria una larghissima condivisione tra le forze politiche e le istituzioni del territorio. Questa rimane l’unica strada da percorrere in un territorio come il nostro dove la lunghezza degli acquedotti, i costi dell’energia elettrica delle captazioni, le necessità ambientali legate alla depurazione e soprattutto l’assetto idrogeologico, determinerebbero variabili di costi notevolissimi, spingendo la tariffa verso quote inverosimili in relazione al reddito medio della nostra provincia".

Solofra, Guarino: "sull'acqua tante chiacchiere, poche proposte"

SOLOFRA - Il primo cittadino Antonio Guarino interviene sulla questione del Sistema idrico integrato e del ciclo della depurazione delle acque reflue: "Dalla lettura di interventi vari sull’argomento sembrerebbe esserci una gran confusione e che i protagonisti delle decisioni non siano Enti istituzionali quali ATO 1, Comune, Regione, ma siano singoli individui, spesso rappresentanti di se stessi, che proclamano, pontificano, giudicano e condannano. C’è da precisare: 1) L’Amministrazione Comunale di Solofra, già dall’ottobre 2010, unitamente all’Irno Service e alla Codiso Spa, ha delineato i punti fondamentali sull’affidamento in house della gestione del Servizio Idrico Integrato, concordando il percorso con l’ATO 1 Avellino, unico Ente compente, sulla scorta dell’autorevole parere del prof. Caia. 2) Con delibera di G.M. n° 234 del 29/06/2011 (giugno, quando molti dormivano sull’argomento) ha proposto la pubblicizzazione totale delle azioni dell’Irno e del Codiso, requisiti necessari per l’affidamento del servizio in house. 3) Il CdA dell’ATO 1 ha approvato il Piano d’Ambito nel quale è stato previsto l’affidamento in house del Servizio Idrico Integrato alle società comunali totalmente pubblicizzate. 4) Nel Consiglio Comunale del 25 ottobre 2011 il Sindaco ribadirà quanto già dichiarato più volte, e proporrà che nello Statuto Comunale sia inserito il principio che il servizio di gestione delle acque debba essere un servizio pubblico essenziale per consentire a tutti i cittadini l’accesso e l’utilizzo dell’acqua. 5) L’ATO 1 sta mantenendo fede a tutto il percorso concordato. 6) Per quanto attiene la depurazione, non esiste alcun intervento dell’ATO 3 e della Gori (vedi lettera Regione e verbale) di ricognizione sul depuratore di Solofra. La posizione attuale che tengono l’ATO 1 e il Comune di Solofra è il rispetto delle competenze della Legge Regionale 14 del 21/05/1997 e del D. Lgs. 152 del 03/04/2006, sulla quale sono state inviate note esplicative sia all’ATO 1 che alla Regione Campania. Questa è la posizione chiara dell’Amministrazione Guarino che vuole in ogni modo la publicizzazione e uso dell’acqua come bene pubblico – affidamento della gestione alle società pubbliche. Tutte le proposte, suggerimenti in tal senso sono graditissimi. Sterili polemiche utili solo a cercare un po’ di visibilità lasciano il tempo che trovano. Su questo è la sfida dell’Amministrazione. Non chiacchiere, ma proposte alternative".

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LA NOSTRA ANALISI SUL CICLO INTEGRATO DELLE ACQUE!

"VOGLIONO SALVARE IL TUMORE NON L'AMMALATO"

Forza Nuova rilevate le diverse posizioni espresse sull'argomento della gestione delle acque a Solofra, a nostro umile giudizio, "depurato" da politichese e personalismi sull'argomento, ci sembra che le uniche posizioni degne di rilievo siano quelle espresse dal Sindaco Guarino e dal Consigliere Clemente! Patetiche e strumentali le polemiche dei giovani del PDL verso il Consigliere Vignola,che se non supportate da proposte concrete appaiono appunto come vuoto esercizio di retorica e tifo da stadio. Materia complicata quella del ciclo integrato delle acque che risente purtroppo di un forte carico di burocrazia dettata da esigenze politiche e di potere! Ma questo è l'attuale sistema: una moltiplicazione di competenze e di enti che rendono farraginosa la materia, pesante la macchina amministrativa che gestirebbe il sistema cd integrato delle acque e costosa per l'utente finale, che mai come in questo momento avrebbe bisogno di velocità, snellimento delle procedure e soprattutto costi rapportati al servizio reale! Questo per una questione di competitività, economia dei costi, rapidità nei processi gestionali. Come sempre si assiste in Italia, e la Valle dell'Irno non fa eccezione, ad un'insopportabile rimpallo di competenze, ad uno sfasamento di velocità tra pubblico e privato, alla complicazione di processi che andrebbero semplificati con scelte radicali e coraggiose. Ma il quadro normativo attuale è questo e i margini di manovra molto stretti: siamo molto lontani dalla Germania, dalla Francia, dal Nord Europa! L'efficienza è stata accantonata per far posto alla burocrazia, al clientelismo, alla poltronite acuta! Con questo sistema a rimetterci saranno aziende, privati e intere collettività! L'acqua è diventato un busines a tutti gli effetti, e quando si fanno affari a scapito del popolo la storia ci ha insegnato che si va verso la rovina!

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